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Istituita con risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite n. 54/134 del 17 dicembre 1999, la Giornata sulla violenza sulle donne costituisce occasione per invitare tutti i cittadini e le istituzioni a riflettere ed agire per arginare la violenza sulle donne.

La violenza contro le donne corrisponde a qualsiasi atto di violenza di genere che provoca, o è probabile che provochi, violenza fisica, sessuale o danno psicologico o sofferenza alle donne, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà.  Essa può assumere infinite sfaccettature e manifestarsi in ogni contesto sociale attraverso la violenza psicologica (controllo, isolamento, gelosia patologica, molestia assillante, critiche avvilenti,  umiliazioni, intimidazioni, indifferenza alle richieste emotive, minacce, etc.) ; la violenza economica (esclusione dalle finanze familiari e dalla gestione del patrimonio, costrizione o induzione alla  sottoscrizione di atti dispositivi del patrimonio …); la violenza fisica (spintoni, strette, schiaffi, pizzicotti, calci, tiraggio dei capelli, morsi, strette al collo, etc.); la violenza sessuale (stupro, palpeggiamenti, etc.) e lo stalking (molestie, persecuzioni, pedinamenti, ossessivo controllo sui social, etc.). Il peggior epilogo possibile degli atti che precedono è il femminicidio ossia l’uccisione della donna.

“Troppo spesso le donne sono offese, maltrattate, violentate, indotte a prostituirsi... Se vogliamo un mondo migliore, che sia casa di pace e non cortile di guerra, dobbiamo tutti fare molto di più per la dignità di ogni donna”. (Papa Francesco)

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