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Infandum, regina, iubes renovare dolorem

Le classi III R e IV N, in rappresentanza dell’I.I.S. "Mancini Tommasi" di Cosenza, accompagnate dalle docenti Amalia Picariello e Francesca Bonfiglio, si sono recate nel bellissimo Chiostro di San Domenico, in una piccola saletta per assistere alla conferenza organizzata dall’Associazione Libera, dal titolo "100 passi verso il 21 Marzo".

Il 1° marzo 2017 è stata approvata  la proposta di legge che istituisce e riconosce il 21 marzo “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie” e l'associazione Libera ha proprio come obiettivo la giustizia sociale, la ricerca della verità, ma soprattutto non far dimenticare tutte le vittime innocenti delle mafie, attraverso il ricordo. E’ proprio con la locuzione latina Infandum, regina, iubes renovare dolorem, tradotta letteralmente, tu mi costringi, o regina, a rinnovare un indicibile dolore, (Virgilio, Eneide, II, 3) che ha esordito il moderatore del convegno, il giornalista Arcangelo Badolati.

Insieme a lui dietro al tavolo dei lavori c’erano tre donne, tre vittime innocenti delle mafie che hanno testimoniato le loro terribili storie di lutti e di mancanze; Antonella Dodaro, figlia di Mario Dodaro assassinato a Castrolibero, Luigina Violetta, moglie di Luigi Gravina assassinato a Paola e Maria Rosaria Cesarini, moglie di Fazio Cirolla assassinato a Cassano, hanno raccontato quando e come hanno perso i loro cari.

La memoria è un esercizio collettivo utile, ma affinché essa abbia un senso, è soprattutto importante leggere in controluce le storie, capire ciò che è accaduto, per arrivare a denunciare cento, mille volte i crimini di cui si sono macchiati uomini, a mal più ch'a bene usi che avrebbero fatto bene a non nascere, per tutto il dolore che hanno causato.

Ciò che accomuna quanto raccontato di queste tragedie, infatti, è stata la difficoltà dell'accettare che persone cosi strette, parti integranti della propria famiglia, siano state violentemente uccise per aver detto di no all’estorsione, no al malaffare, oppure sono state “semplicemente” uccise per uno scambio di persona.

Noi ragazzi siamo rimasti impietriti davanti a tanto dolore, compostezza, dignità, a tanta tenerezza quando una di loro ha ricordato il suo trascorso di sposa felice con l’uomo che avrebbe onorato tutta la vita, costretta ad una solitudine nuziale. Nessuno sa o vede cosa c'è dietro le famiglie dei morti innocenti delle mafie, famiglie distrutte che vivono nell'ignoto, con la paura di uscire di casa e il senso dell’assenza che non verrà mai colmato, nonostante si provi ad andare avanti ogni giorno. Purtroppo giustizia non sempre è stata fatta, molti omicidi sono rimasti impuniti.

E’ proprio questo il motivo per cui c'è bisogno di ricordare tutte le vittime delle mafie, c'è bisogno di pronunciare tutti i nomi di coloro di cui ad oggi rimane un importante ricordo, un grande insegnamento, quello di continuare a combattere. Non dimenticheremo mai il consiglio rivolto dalla Signora Maria Rosaria Cesarini, moglie di Fazio Cirolla a noi ragazzi, accontentarci di pochi soldi puliti piuttosto che di tanti intinti nel sangue.

Ringraziamo per questa significativa giornata Graziella Cammalleri, la nostra amata Dirigente, sempre in prima linea in Giornate come questa che con la nostra presenza al convegno, ha dimostrato la sua vicinanza a tutte le vittime innocenti delle mafie.

Mariachiara Cascardi classe IV N

 

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